Quasi un mese fa la Regione Sicilia annunciava lo sblocco delle assunzioni in sanità.
Finalmente è giunto il momento di tirare un respiro di sollievo. Dopo tanto patire s’intravede l’inizio della riorganizzazione delle risorse umane nella sanità siciliana. Quanti colleghi precari conosco, quante famiglie troveranno la serenità. Non parlo degli stipendi sicuri, ma di una sanità efficiente. Che se ne dica l’assistenza non è di qualità con il continuo precariato. Colleghi costretti a lavorare in sotto organico, estenuati nel fisico e nella mente, obbligati a scegliere l’assistenza da erogare attraverso la scala di priorità che si riduce oltre ogni minimo termine accettabile.
Ora basta! Tutto questo è quasi un ricordo. Proprio con questa parola “ricordo”, il mio eterno collega precario mi dice: “Non lo ricordi quante volte hanno promesso le assunzioni?”. Io mi aspettavo una domanda del genere ed ero pronto a replicare. Certo che lo ricordo! Ero a Palermo a manifestare per voi, per tutti, per una sanità migliore. Solita solfa replicò il mio precario incalzando. Con tono deciso e voce squillante mi gridò che è sempre la stessa storia, tanto che anche il segretario Nursind di Catania, Vaccaro, dice che questa vicenda è paragonabile alla tela di penelope.
Non bisogna essere precipitosi. Del resto il mese scorso Raciti, Anselmo e Gucciardi si sono riuniti e hanno assicurato che non c’è da fare nessuna nuova bozza per la rete ospedaliera, l’estrema urgenza è l’assunzione del personale sanitario.
Mio caro precario della sanità, hanno usato la parola “estrema urgenza”. Mi meraviglio che ancora stiamo discutendo…corri a occupare il tuo posto di lavoro; ormai è cosa fatta, o forse è il caso di aspettare un momento. Sai, ora ricordo che hanno aggiunto: “Resta la necessità di avviare il prima possibile il reclutamento di personale presso le strutture sanitarie della Regione, per sopperire alla abnorme carenza che non consente di operare in serenità e all’insegna della piena tutela della salute dei cittadini”. Hanno consapevolezza, si sono resi conto che c’è mancanza di personale. Hanno solo necessità di un altro po’ di tempo per raccogliere informazioni. Loro dicono che: “Devono sentire sindaci, ordini professionali, operatori della sanità privata, sindacati, forze politiche, associazioni degli utenti e tutti gli stakeholder della sanità siciliana.” Appena raccoglieranno queste informazioni, sarà tutto definito.
Maledetto precario dai mille dubbi. Non mi dice che gli manca di sentire anche Pluto, Paperino, Qui, Quo e Qua?
Non si può parlare con lui perché è testardo con un punto di vista irremovibile. Manca pochissimo. Il 15/10/2016, ci saranno gli stati generali sulla salute da parte di alcuni politici. La grande macchina del governo siciliano si muove verso le soluzioni più idonee.
Il precario fastidioso continua, quasi come se riuscisse a ragionare, boh! Inizia una nenia sul fatto che si riuniscono l’assessore alla sanità con un laureato in economia e un avvocato molto indeciso che ha cambiato sette volte lista politica. E questo gruppo di persone decide sul futuro della sanità e dell’assistenza.
Ho sorriso, anzi proprio riso a crepapelle. Gli ho risposto che non decidono niente, che prendono solo tempo. In tanto i concorsi non si sbloccano e alcune graduatorie esistenti moriranno a dicembre.
Il precario ACUTO mi fa notare che forse gli sto dando ragione!!!!
Una brutta favola senza lieto fine. M’incoraggia sapere solo che le favole non esistono.
Dico a tutti i colleghi che dalle favole alla realtà ci si arriva solo in due modi. Il primo è svegliarsi dal sonno. Il secondo è crescere.
Io sono convinto che sia proprio il secondo modo quello che dobbiamo intraprendere.
Colleghi dobbiamo crescere come professionisti, come categoria o più semplicemente come Infermieri.
O FORSE DOBBIAMO SOLO SVEGLIARCI?
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