È inaccettabile che i lavoratori del 118 coinvolti nell’inchiesta della Guardia di Finanza vengano accusati di interruzione di pubblico servizio
Abbiamo aspettato qualche giorno prima di dire la nostra su questo fatto increscioso che ha visto danneggiata l’immagine di tutti gli operatori del 118, perché pensavamo che le istituzioni e/o i responsabili dell’arma sarebbero scesi in campo per stigmatizzare l’operato di qualche “zelante militare”, ma ci eravamo sbagliati…
Riteniamo che assurda ed offensiva l’accusa di interruzione di pubblico servizio al personale del 118, perché può capitare che nell’arco delle 12 ore l’equipaggio alla fine di un intervento e la comunicazione di nuova operatività al ritorno in postazione possa rifocillarsi comprando un po’ di frutta o un panino per alimentarsi durante la giornata restando comunque sempre pronto ad intervenire.
Ora, delle due l’una:
- o i sanitari del 118 devono lavorare sulle ambulanze, uscire col caldo infernale rientrare in postazione aspettando una successiva chiamata osservando un rigoroso digiuno di acqua e cibo;
- oppure al fine di rifocillarsi trovino un modo(bottega, bar, ambulante, ecc.) vicino alla postazione o di rientro da un servizio per garantirsi un minimo di sostentamento al fine di non arrivare esausti al termine giornata che di solito è di 12 ore consecutive di lavoro.
Forse non sanno che il personale del 118 è costantemente operativo, sia che si trovi in postazione, sia che si allontani, occasionalmente, per provvedere al proprio fabbisogio alimentare nel corso delle dodici ore di servizio??.
Da premettere che condanniamo con fermezza tutti i comportamenti che violano le regole, perché non solo si arreca un danno a tutti i cittadini, ma soprattutto si danneggiano tutti gli altri lavoratori, e passano così in secondo piano le condizioni di lavoro in cui si è costretti a operare, a fronte dei tagli continui e lineari che da anni si abbattono sulla sanità.
Francamente però ribadiamo che consideriamo un’assurdità come le schiere di giornali hanno fatto uso della notizia e delle foto pubblicate degli operatori del 118, come se chissà quale codice questi stessero violando. E come sempre si tende a fare di tutta l’erba un fascio.
Inoltre visto che nelle postazioni 118 della Regione Sicilia non è previsto il servizio mensa vorremmo capire come altrimenti questi dovrebbero ristorarsi.
Rimaniamo in attesa che le istituzioni facciano prontamente chiarezza sull’episodio, qualora ciò non accadesse siamo pronti a scendere al fianco degli operatori del 118 con azioni dimostrative e pronti a tutelare la nostra immagine, che ne esce lesa, con le azioni legali che riterremo opportune.
Inoltre va al corpo della Guardia di Finanza il ringraziamento per il loro lavoro che quotidianamente svolgono come noi con professionalità ed abnegazione ma comunque sia questi articoli rappresentano un insulto a quanti quotidianamente si spendono in tutte le condizioni per garantire il servizio di emergenza urgenza. Non è tollerabile che si scrivano certe inesattezze senza avere la minima idea di quello di cui si sta parlando.
NUNZIO ZERBO
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