Insieme per la professione non è un semplice nome ideato per distinguerci, ma è una vera concezione di “servizio”. Il nostro gruppo lavora “INSIEME” per uno scopo unico; la nostra professione. Un insieme non certo relegato al mero significato letterale, ma profondamente radicato in noi come solo un valore può fare.
Molta gente mi ha chiesto di candidarmi alla presidenza. Ma credo che nella vita bisogna fare scelte lontane da logiche personalistiche e pensare a costruire piuttosto che accentrare potere. Quindi faccio un passo indietro in favore degli altri e perché penso che alla guida di un NUOVO IPASVI ci debba essere un NON SINDACALISTA, in grado di impegnarsi continuamente nella realizzazione di quanto abbiamo programmato.
Siamo un gruppo con una struttura orizzontale. Ci piace sederci intorno a un tavolo per scegliere insieme come poter migliorare la nostra professione. Per fare questo abbiamo abbandonato i paletti del sindacato. Abbiamo abbracciato persone che hanno piacere a collaborare per lo scopo comune. Non possiamo negare che nella nostra lista ci siano dirigenti sindacali, non possiamo negare che ci siano rappresentanti di diverse sigle, ma è fisiologico che chi si spende per i lavoratori abbia voglia di spendersi anche per i professionisti. Com’è vero che molti professionisti si spendono per la categoria pur non essendo sindacalisti o “dirigenti”.
La cosa fondamentale è che in questo insieme siamo semplicemente infermieri. Professionisti che vogliono lavorare per il miglioramento dell’immagine e delle condizioni degli infermieri. Persone che vogliono creare un insieme molto più ampio, che abbracci tutti gli infermieri della provincia di Catania. Un gruppo che vorrebbe godere di un insieme forte come professione, forte come immagine collettiva, un IPASVI di tutti.
Non è un caso che la nostra lista è capeggiata da un nome che non è legato alla dirigenza sindacale. Alfonso, Laurea magistrale, diversi master universitari, formatore e una vita impegnata per il sociale. Una persona che si è spesa sempre per la professione, un “semplice infermiere” che ha messo in accordo tutto il gruppo seduto intorno a quel tavolo, dove ci piace pensare sia nata la scintilla per un nuovo IPASVI di cui ogni infermiere si riconosca parte integrante.
Nel momento in cui questo gruppo ha dovuto mettere nero su bianco i nomi da presentare come candidati, l’ha fatto nel modo più ragionevole possibile. Ha scelto un professionista che non fosse dirigente sindacale, ha abbracciato con affetto chi ha fatto un passo indietro occupando un posto più basso nella lista o che ha dovuto lasciare la candidatura. Una condizione condivisa, una scelta di gruppo. Perché tutti noi sappiamo che ogni passo indietro fatto dal singolo infermiere rappresenterà un passo avanti per la professione. Questo gruppo è sicuro di potere lavorare bene.
Ha un programma oggettivamente solido, tanto da rappresentare una concretezza tangibile sulla quale si possono posare i pilastri di un futuro più roseo. Un futuro che tarda ad arrivare per questa professione che continua a essere deprezzata, dequalificata e socialmente ridimensionata.
Dal canto mio ribadisco che non voglio occupare cariche all’interno dell’IPASVI, continuerò a esercitare, se eletto, il potere/dovere di controllo su un organo istituzionale che, è bene ricordare, è un ENTE PUBBLICO e come tale risponde a leggi ben precise.
Il nostro gruppo è un bellissimo e insieme che continua a lavorare per quel valore radicato in noi. Un valore che vorremmo condividere con tutti voi…perché del resto l’IPASVI siete voi.
Salvatore Vaccaro – Infermiere.
Salvo Vaccaro
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