Gli operatori sanitari ed amministrativi dei due presidi, Rodolico da una parte e Vittorio Emanuele dall’altra, possono decidere da chi farsi derubare: dall’Azienda, al Rodolico, dove il parcheggio all’interno delle mura del nosocomio potrebbe diventare a pagamento, ma non in cifra simbolica, ma un vero e proprio salasso, senza alcuna possibilità di parcheggiare altrove, perché tutta zona rimozione, oppure dai ladri al Vittorio Emanuele, dove nei parcheggi aziendali sono state saccheggiate una trentina di automobili dei dipendenti, rompendo a sassate i vetri. A questo si aggiunge una situazione di pericolo che da tempo si trascina, senza che sia stata messa in atto nessuna soluzione: padiglioni abbandonati, illuminazione inesistente, strutture e strade fatiscenti, un Pronto soccorso al centro delle cronache più volte per le aggressioni.Un presidio quello del Vittorio Emanuele, ricettacolo di ubriachi e senza tetto; dove i giardini interni, sono diventati un luogo per lo sgambettamento dei cani, di grossa taglia e senza museruola o luogo ricreativo per allegre scorribande in motorino.Il NurSind ha più volte fatto presente a questa amministrazione il problema sicurezza e parcheggi, ma senza alcuna risposta dall’altra parte.Per questo e per altre criticità di questa Azienda(come non aver pubblicato il bando per la progressione economica orizzontale)sono state indette due assemblee dei lavoratori, una oggi al Rodoligo, con grande partecipazione dei dipendenti ed una domani al Vittorio.

Smentiamo quindi quelle testate giornalistiche, che hanno insinuato come la mobilitazione indetta dalle forze sindacali fosse mero spot elettorale, perché più volte il NurSind, democraticamente ha messo in evidenza tutte le problematiche citate.

Adesso la misura è colma, ed è ora di mobilitare i dipendenti. E la mobilitazione non si è fatta attendere con un assemblea gremita di lavoratori.

La Sicurezza dei posti di lavoro è un Diritto sul quale non si può Transigere. Il datore di lavoro ha anche le sue responsabilità secondo le previsioni di legge.

Le cronache ce lo raccontano tutti i giorni.

Si intervenga prima che accada l’irreparabile.