Per Nursind Catania, guidato da Salvo Vaccaro, si tratta di “un’altra importante sentenza di vittoria che si aggiunge a quelle già ottenute in precedenza dagli infermieri nei Reparti di Neurologia e Rianimazione e che vede soccombere nuovamente l’azienda Cannizzaro di Catania nei confronti di operatori sanitari penalizzati dalla mancata assunzione di OSS in maniera congrua. Purtroppo, continua Vaccaro ancora una volta, è la via giudiziaria quella che si è costretti a perseguire per avere riconosciuto il diritto a svolgere la propria attività in aderenza al proprio profilo”.
Ancora una volta è una sentenza a chiarire che, gli infermieri che svolgono le attività proprie degli operatori sociosanitari (OSS), subiscono un demansionamento e vanno risarciti. Per meglio comprendere i motivi della decisione del caso di specie, riportiamo qualche passaggio della sentenza …omissis…quando il lavoratore allega un demansionamento riconducibile ad un inesatto adempimento dell’obbligo gravante sul datore di lavoro ai sensi dell’art.2i03 c.c. è su quest’ultimo che incombe l’onere di provare l’esatto adempimento del suo obbligo, o attraverso la prova della mancanza in concreto del demansionamento…omissis e ancora in un altro passaggio si può leggere…omissis…deve escludersi che le mansioni di assistenza di base ai pazienti (ossia, alberghiera, igienica, di trasporto di mobilizzazione ed accompagnamento ) rientrino tra i doveri dell’infermiere ...omissis…comportando la spendita di energie fisiche per un tempo peraltro non irrilevante e marginale del turno di lavoro, come evincibile dal rapporto tra unità di personale, numero di letti, tipologia del reparto…omissis.
Anche l’avv. Domenico De Angelis parla di “un’altra vittoria significativa per la tutela della professione infermieristica che si iscrive nel solco giurisprudenziale di quanto stabilito dalla Cassazione. Una professione troppo spesso mortificata dalle condotte aziendali che distolgono gli infermieri dall’esercizio della loro professione intellettuale, per adibirli a mansioni ausiliarie e di supporto. Questa sentenza – continua De Angelis – rappresenta infine una grande vittoria del Nursind che con dedizione quotidiana e con la competenza specifica dei suoi dirigenti ha reso possibile tale risultato”.
Questa vittoria deve fare comprendere a tutti i colleghi che, quando in un reparto si continua a essere umiliati, ricattati e demansionati bisogna denunciare perché tutto abbia fine. Rimanere in silenzio significa ledere la propria dignità e diventare vittime di ingiustizie che non meritiamo.
NurSind è sempre pronto ad ascoltarti. Perché solo chi ti difende veramente è in grado di sostenerti e di starti vicino.
Emilio Benincasa
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