Nel Decreto Legge Energia del 28 marzo 2023 messo a punto dal Governo sono contenute delle norme specifiche per la sanità e il personale sanitario. Entro 90 giorni saranno fornite le linee guida da parte del Ministero della Salute assieme con l’ANAC, ecco cosa prevede:
Stop al vincolo di esclusività per gli infermieri_(art.11)
(Misure per gli operatori delle professioni sanitarie di cui all’art. 1 della legge 01/02/2006, n.43) recita: All’art. 3-quater del decreto-legge 21 settembre 2021, n. 127, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 novembre 2021, n. 165, il comma 1 è sostituito dal seguente: «1. Agli operatori delle professioni sanitarie di cui all’articolo 1 della legge 1° febbraio 2006, n. 43, appartenenti al personale del comparto sanità, al di fuori dell’orario di servizio non si applicano le incompatibilità di cui all’ articolo 4, comma 7, della legge 30 dicembre 1991, n. 412, e all’articolo 53 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.». Finalmente gli infermieri sono liberi da qualsiasi vincolo di esclusività con le aziende di appartenenza. In sostanza si supera il limite settimanale delle 8 ore previste fino al 31 dicembre 2023.
Aumento tariffa oraria per personale sanitario che opera in pronto soccorso_(art. 9)
(Incremento della tariffa oraria delle prestazioni aggiuntive nei servizi di emergenza-urgenza) si stabilisce che per l’anno 2023 le aziende e gli enti del SSN, per affrontare la carenza di personale medico presso i servizi di emergenza/urgenza ospedalieri del SSN e al fine di ridurre l’utilizzo delle esternalizzazioni, possono ricorrere alle prestazioni aggiuntive di cui all’art. 115, co. 2, del CCNL Sanità del 19/12/2019, per le quali la tariffa oraria fissata dall’art. 24, co. 6, in deroga alla contrattazione, può essere aumentata fino a 100 euro lordi omnicomprensivi, al netto degli oneri riflessi a carico dell’amministrazione di cui alla tabella B allegata al presente decreto. Restano ferme le disposizioni vigenti in materia di prestazioni aggiuntive, con particolare riferimento ai volumi di prestazioni erogabili nonché all’orario massimo di lavoro e ai prescritti riposi. Dunque l’aumento previsto dal 2024, viene anticipato al 2023.
“Accogliamo con moderata soddisfazione le misure introdotte dal Governo – dichiara Salvatore Vaccaro, Vice Segretario Nazionale NurSind – in quanto il provvedimento appena varato dal Consiglio dei ministri non interviene sulle autorizzazioni delle Aziende e che, quindi, restano inderogabili, anche in relazione alle prestazioni in regime di intramoenia. Ora inizia il confronto con le aziende per vedere quali saranno le modalità applicative e la esigibilità delle norme”.
Violenza contro gli operatori sanitari_(art. 14)
(Disposizioni in materia di contrasto agli episodi di violenza nei confronti del personale sanitario), si stabilisce che all’art. 583, comma 1 del codice di procedura penale, dopo il punto 2, è aggiunto il seguente, comma “2-bis. se la persona offesa è esercente una professione sanitaria o sociosanitaria nell’esercizio o a causa delle funzioni o del servizio, nonché chiunque svolga attività ausiliarie di cura, assistenza sanitaria o soccorso, funzionali allo svolgimento di dette professioni, nell’esercizio o a causa di tali attività”.
In sostanza, la norma prevede la procedibilità d’ufficio del reato di lesioni personali qualora commesso in danno dei professionisti sanitari indipendentemente dalla gravità delle lesioni. Infine, si modifica il codice di procedura penale inasprendo la sanzione per le lesioni personali quando la persona offesa è esercente una professione sanitaria o sociosanitaria nell’esercizio o a causa delle funzioni o del servizio.
Stop ai medici ed infermieri gettonisti_(art. 8)
(Disposizioni in materia di appalto, di re-internalizzazione dei servizi sanitari e di equità retributiva a parità di prestazioni lavorative, nonché di avvio di procedure selettive comprensive della valorizzazione dell’attività lavorativa già svolta), si stabilisce che le aziende e gli enti del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), per fronteggiare lo stato di grave carenza di organico del personale sanitario, possono affidare a terzi i servizi medici ed infermieristici solo in caso di necessità e urgenza, in un’unica occasione e senza possibilità di proroga, a seguito della verificata impossibilità di utilizzare personale già in servizio, di assumere gli idonei collocati in graduatorie concorsuali in vigore, nonché di espletare le procedure di reclutamento del personale medico e infermieristico autorizzate.
I servizi di cui al co. 1 possono essere affidati esclusivamente nei servizi di emergenza-urgenza ospedalieri (area critica), per un periodo non superiore a dodici mesi, ad operatori economici che si avvalgono di personale medico ed infermieristico in possesso dei requisiti di professionalità contemplati dalle disposizioni vigenti per l’accesso a posizioni equivalenti all’interno degli enti del Servizio Sanitario Nazionale e che dimostrano il rispetto delle disposizioni in materia d’orario di lavoro di cui al decreto legislativo 8 aprile 2003, n. 66.
l personale sanitario che interrompe volontariamente il rapporto di lavoro dipendente con una struttura sanitaria pubblica per prestare la propria attività presso un operatore economico privato che fornisce i servizi di cui ai commi 1, 2 e 4 in regime di esternalizzazione, non può chiedere successivamente la ricostituzione del rapporto di lavoro con il Servizio Sanitario Nazionale.
In buona sostanza si potrà ricorrere alle cooperative che forniscono medici ed infermieri, esclusivamente nei servizi di emergenza-urgenza ospedalieri, per un massimo di 12 mesi e senza possibilità di proroga. Inoltre, non può richiedere la ricostituzione del rapporto di lavoro con il Servizio sanitario nazionale il personale sanitario che interrompa volontariamente il rapporto di lavoro dipendente con una struttura pubblica per prestare la propria attività presso un operatore economico privato che fornisce i servizi medici ed infermieristici alle aziende e gli enti dell’SSN.
Emilio Benincasa
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