Era il 19 Novembre 2020, quando l’allora Assessore Razza con Decreto n. 1062 istituiva il Tavolo Regionale Permanente della Salute(chi ha deciso chi doveva partecipare ?). Gli obiettivi principali del nuovo Organismo prevedevano dichiarazione dell’allora assessore: “proposte inerenti la programmazione delle politiche sanitarie e la promozione di azioni e campagne comuni su obiettivi specifici finalizzati al miglioramento, dell’accessibilità e all’efficienza ed efficacia dell’offerta sanitaria”.(la supercazzola prematurata).
In questo Organismo, oltre ai rappresentanti dell’assessorato e di alcuni sindacati (scelti da chi?) tra l’altro anche dei pensionati, sono stati previsti i delegati delle nove Asp. Ebbene, l’ASP Catania nel mese di Marzo 2021 ha istituito il proprio Tavolo Provinciale con un protocollo d’intesa con solo alcuni sindacati(la seconda supercazzola). Da quel giorno, periodicamente si assiste all’uscita di notizie che riguardano le riunioni di questo fantomatico “Tavolo” con tanto di elenco dettagliato sia della presenza di tutti i vertici dell’ASP sia quelli di taluni sindacati.
Nel merito dell’ASP di Catania ci chiediamo: Cosa hanno prodotto fino a ora queste riunioni? In questo “Tavolo” cosa si è deciso? Questo “Tavolo” ha facoltà decisionale?
Ebbene, le risposte a queste tre domande possono essere racchiuse in una sola: NULLA. Tra l’altro molte argomentazioni di recente trattate si sovrappongono alla disciplina contrattuale.
Ma la cosa che non riusciamo a comprendere e che i cittadini devono sapere è, come mai il Direttore Generale e il suo Staff al completo non mancano mai a queste riunioni dove non si decide nulla ed invece pare sia sistematicamente assente nelle Delegazioni Trattanti?
Dunque, il Dott. Lanza preferisce spesso disertare il “Tavolo” delle trattative e delle decisioni, preferendo a questo, un altro “Tavolo” che è solo un complemento d’arredo. Un tavolo pieghevole, stile gita al mare, che all’occasione viene aperto per fare presenza, foto e notizia di circostanza. Un tavolo nel quale si assiste ad un autocompiacimento reciproco tra azienda e sindacati amici, del quale francamente, i cittadini non hanno bisogno.
Nessun intervento è stato fatto per potenziare la rete dei servizi territoriali, scarsa attenzione alle fasce più fragili e sulla disabilità. L’offerta sanitaria di competenza dell’ASP nella provincia catanese è sostanzialmente inefficiente sia nei presidi ospedalieri e alquanto mediocre nel territorio. La situazione degli Ospedali di Caltagirone, Acireale, Bronte, Paternò e Biancavilla è disastrosa in quanto la mancata e adeguata programmazione delle risorse umane ha consentito in ognuno di essi un progressivo e vistoso calo delle prestazioni sanitarie offerte ai bisogni di salute di quel territorio.
Ma… L’ASP di Catania ha ben visto il maggiore dei problemi di salute che affliggono il territorio di Catania: LE BANDIERE E GLI STRISCIONI DEL NURSIND.
Nel ribadire l’inadeguatezza del Dott. Lanza alla Direzione Generale dell’ASP di Catania e del quale NurSind ha da tempo chiesto la rimozione, auspichiamo che alle prossime Delegazioni Trattanti abbia la responsabilità almeno di metterci la faccia.
Emilio Benincasa
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