È durata circa sette anni la battaglia del NurSind Catania, per vedere riconosciuto il tempo tuta ad un gruppo di infermieri del Policlinico.
“Un’altra sentenza a favore degli infermieri si aggiunge alla battaglia sindacale per la conquista dei diritti negati ai professionisti della salute” così Salvatore Vaccaro, Segretario Territoriale NurSind di Catania, commenta quest’altra vittoria dopo la pronuncia del Giudice Dott.ssa Elvira Maltese della Corte d’Appello di Catania, Sezione Lavoro, nell’udienza del 10 ottobre 2024 in favore degli iscritti al NurSind dipendenti dell’Azienda Policlinico di Catania e difesi dagli Avvocati, Nella Piccione e Antonella Grasso.
Ricordiamo che l’Azienda Policlinico di Catania, è ricorso in appello impugnando la sentenza di primo grado n. 767/2021 del Tribunale di Catania del 16/02/2021, con la quale il giudice aveva dato ragione ai ricorrenti dichiarando il diritto ad avere retribuito il tempo necessario, pari a dieci minuti, per indossare e dismettere la divisa prima dell’inizio e dopo la fine del turno lavorativo relativi ai cinque anni antecedenti alla diffida e messa in mora. Per quanto concerne il risarcimento, il Giudice, ha disposto a carico dell’Azienda oltre 20.000 euro in favore degli infermieri che hanno fatto ricorso.
Gli Avv.ti Nella Piccione e Antonella Grasso, dichiarano: “Questa sentenza, non scontata, conclude un iter processuale particolarmente arduo in entrambi i gradi di giudizio. Siamo soddisfatte dell’esito che, ancora una volta, conclama un diritto dei lavoratori del comparto Sanità. La battaglia legale, che da 13 anni portiamo avanti per il riconoscimento del c.d. tempo tuta, conferma, ancora una volta, come sia necessario lottare per far valere i diritti dei lavoratori, e avere il coraggio di percorrere strade nuove ed inesplorate”.
Nell’impianto della sentenza il giudice, entrando nel merito, ha rigettato le tesi degli appellanti e tenuto conto sia delle prove documentali che delle testimonianze ritenendole esaustive e concordanti a favore dei ricorrenti. E’ stato confermato dunque il consolidato orientamento giurisprudenziale, secondo il quale il tempo occorrente, in ogni turno, per ciascuna attività di vestizione e svestizione, è da considerarsi tempo di lavoro e quindi deve essere retribuito.
NurSind Catania, sempre a fianco della professione.
Emilio Benincasa
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