Il Ministro della Salute Schillaci aveva espresso una posizione chiara: servono 3 mld in più per la sanità, ma è chiaro che questo dipenderà da quello che deciderà il Mef. A tal proposito, subito dopo le anticipazioni giornalistiche (La Stampa) riguardo al taglio di 4 miliardi di euro alla sanità pubblica, il Ministro dell’Economia Giorgetti, ha dichiarato in collegamento con il Meeting di Rimini, che la prossima legge di bilancio sarà complicata e che “non si potrà fare tutto”.
Senza le risorse, in sanità si affileranno le forbici all’insegna della cosiddetta “razionalizzazione dei costi”. A pagare il conto saranno sempre i cittadini che rischiano tagli sulla prescrizione di farmaci, esami diagnostici e il taglio dei posti letto. Dopo 10 anni nella quale la sanità ha già subito 37 miliardi di euro di definanziamento, si vuole continuare a tagliare, senza considerare che l’inflazione ha già eroso ben 15 mld di euro sui 130 del Fondo Sanitario Nazionale.
Dunque ancora una volta si prospetta una finanziaria che ignora la grave emergenza della sanità. Un grave errore non porre al centro della prossima legge di bilancio la sanità. Siamo alla vigilia di un’ennesimo schiaffo a un Servizio sanitario nazionale già al collasso. Per salvare la sanità pubblica dalla carenza di personale e per garantire a tutti gli italiani servizi puntuali e di qualità, la prossima manovra sarà il vero banco di prova per il governo.
Emilio Benincasa
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