Subito dopo il Decreto del governo Conte, che ha dichiarato “zona rossa” e che di fatto ha stabilito la chiusura della Lombardia e altre 14 province, moltissime persone si sono precipitate verso la stazione Garibaldi di Milano per ritornare verso il sud del Paese.
Scene, quelle viste che fanno male, non esitiamo poterle battezzare come quelle di un esodo dell’incoscienza nonchè dell’ignoranza. I viaggiatori, si sono accalcati contravvenendo a quanto già stabilito sulla distanze di sicurezza, scene di ordinaria follia e di isteria collettiva.
In verità, questa situazione è anche stata alimentata dalla penosa fuga di notizie che si è verificata prima della notifica ufficiale del decreto, che nella sua severità ha prodotto il panico nella gente che si è riversata in massa per raggiungere i vari luoghi di provenienza, non tenendo conto che scappando dalla ipotetica zona rossa hanno probabilmente aiutato il virusa al suo diffondersi.
La notizia, ha messo subito in allarme il governo della Regione sicilia, che ha già chiesto con una apposita ordinanza ai Prefetti, ai questori ed ai 390 sindaci dell’Isola, di mettere in atto nuove misure di prevenzione e controlli più stringenti e rigorosi. Nella perentoria ordinanza del presidente Musumeci dal suo isolamento domiciliare dove si trova per precauzione dopo il contatto avuto mercoledì a Roma con il collega Zingaretti si legge: “Chi sbarca in Sicilia, con qualsiasi mezzo, provenendo dalle zone rosse del Nord, ha il dovere di informare il medico di base e porsi in autoisolamento”, questo quanto notificato ai nove prefetti, ai questori ed ai 390 sindaci dell’Isola. “Ci saremmo aspettati un intervento del ministero dell’Interno – continua – servono le forze dell’ordine per la vigilanza, fino a stamattina abbiamo chiesto una disposizione che metta gli uomini in divisa a vigilare i porti, gli aeroporti e le stazione ferroviarie soprattutto nello Stretto di Messina”.
Purtroppo, giunge notizia che un paziente al Policlinico di Catania, dove era ricoverato, per il rapido peggioramento delle condizioni generali e della funzione respiratoria si è reso necessario il trasferimento nell’Unità operativa di Terapia Intensiva
Pertanto, la situazione aggiornata in Sicilia, è la seguente:
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Dall’inizio dei controlli, i laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) hanno effettuato 791 tamponi, di cui 729 negativi e 9 in attesa dei risultati.
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sono stati trasmessi all’Istituto superiore di sanità 53 campioni, di cui sette già validati da Roma (tre a Palermo e quattro a Catania). Risultano ricoverati 18 pazienti (sei a Palermo, cinque a Catania, due a Messina, uno a Caltanissetta, tre ad Agrigento e uno a Enna), uno in terapia intensiva mentre 35 sono in isolamento domiciliare.
Mai come ora serve, senso di responsabilità, coscienza civile e rispetto delle raccomandazioni che vengono fornite dalle Autorità, per superare questo difficile momento. Le precauzioni, seppur limitanti delle proprie abitudini devono essere le priorità irrinunciabili, solo così possiamo salvaguardare noi stessi, i nostri affetti e la salute di tutti i cittadini. Auspichiamo che tutto il popolo siciliano non si lasci andare a comportamenti poco giudiziosi, vi sia sostengo a vicenda, e nel contempo pieno sostengo al Sistema Sanitario Regionale perché solo così, con una piena coscienza civica unitaria assieme agli operatori sanitari possiamo arginare e sconfiggere questo nemico invisibile.
La segreteria territoriale NurSind
Emilio Benincasa
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