Angela Sorace per Bonfirraro Editore, racconta i segreti di Via Crociferi nel romanzo Il segreto di don Ciccio, lettura intrigante soprattuto per gli amanti della Sicilia e della sua eredità storica. Il libro, che entrerà a far parte della collana Romanzo B., è ambientato in una Catania del ‘900, ai piedi di un vulcano un po’ irrequieto e un po’ addormentato, in un contesto sociale in cui si cerca di tenere alto il valore e l’onore nell’essere nobili.
Dalle pagine di questo romanzo si evince quanto inarrestabile e dominante sia la forza del tempo. Un tempo che prende, lega e divide. Quella che potrebbe sembrare la storia di una qualsiasi famiglia catanese del ‘900 diventa la storia di tutti noi e dei nostri antenati. Di chi ha vissuto gli anni di una Catania tutta da ricostruire dopo l’eruzione dell’Etna del 1910, dopo la chiamata alle armi per la Prima Guerra Mondiale, dopo l’invasione di colera e tifo portate in città dai soldati tornati dal fronte; una Catania che da piccola città qualsiasi della Sicilia diventa specchio riflesso di una società italiana e mondiale che viveva gli anni più duri e più oscuri della sua storia.
Ma non è solo questo. Pagina per pagina ci si può immergere nell’arte, nelle tradizioni, nella storia e nelle leggende, nell’architettura della città siciliana e nella sua grande varietà di usi e costumi, che fanno sì che il segreto di don Ciccio diventi qualcosa di più di un semplice romanzo. È la dimostrazione di come la determinazione, la solidarietà, l’intraprendenza e la sincerità dei rapporti se non salvano la vita possono almeno salvare la giornata. È la dimostrazione che i legami, quelli veri e sinceri, quelli che ci uniscono alla famiglia, agli amici, agli amori o ai luoghi della nostra vita, sono le uniche certezze. È la dimostrazione che il coraggio, seppur bersagliato da mille ostacoli, ripaga sempre.
Nell’atmosfera austera, rigida ma anche vivace e colorata della casa in via Crociferi, i Marchese sono i protagonisti di questo romanzo. Tra intrighi, passioni, segreti, amore e confessioni, in un via vai di emozioni e rivelazioni, e la spettacolarità della narrazione di una semplice quotidianità conducono il lettore sulle strade di una Catania affascinante e ricca di storie e in cui Angela Sorace tesse le trame di un romanzo intenso e divertente allo stesso tempo.
Chi è Angela Sorace?
Mi chiamo Angela Sorace, sono nata a Catania nel 1961. Vivo a Caltagirone e lavoro come infermiera presso l’Unità di Terapia Intensiva Coronarica dell’Ospedale Gravina.Ho frequentato l’Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani sia da ragazzina che da adulta. Per trentasei anni circa ho praticato e poi insegnato Aikido. Dopo venti anni di matrimonio e due figli, arriva la separazione nel 2009. Da quell’anno si riparte con il desiderio, forse inconscio, di voler sfidare me stessa e la mia scarsa autostima svolgendo delle attività in cui “mai” avrei osato impegnarmi. Ho cominciato ,dunque, a recitare presso la compagnia Percorsi di Caltagirone e nel maggio del 2010 decido di percorrere da sola tutto il nord della Spagna partendo da Saint-Jean Pied de Port fino a Santiago di Compostela e Finisterre. Un’altra attività a cui mi piace dedicarmi insieme ad altre colleghe è la terapia del sorriso presso la Pediatria del nostro ospedale.
Quando nasce la tua passione letteraria ?
Ho cominciato da bambina ma non per il piacere della scrittura, quanto per il bisogno di comunicare senza essere vista. Ero molto timida, insicura e con una scarsa autostima ma tenevo molto al giudizio degli altri e proprio per questo non rischiavo mai di esprimermi apertamente. Tutto quello che mi passava per la testa, di conseguenza, lo scrivevo sui miei diari personali. Poi qualcosa è cambiato, ma si dice quello che non ti uccide ti fortifica e così cambia anche il mio modo di sentire , di agire , di relazionarmi con gli altri. Anche il mio rapporto con la scrittura cambia e diventa il piacere di condividere e comunicare. E così inizia l’avventura!
É la tua prima esperienza letteraria ?
Nel 2011 ho scritto un piccolo saggio autobiografico intitolato “Viaggiando verso ovest”. Che racconta la storia di una breve amicizia nata tra un’ infermiera e la sua paziente durante un’assistenza domiciliare.
La fonte d’ispirazione per scrivere questo romanzo ?
Il romanzo trae ispirazione da una riflessione sull’esistenza dell’uomo, dall’elaborazione di una sofferenza alla quale cerco in tutti i modi di dare una spiegazione , e il casuale ritrovamento di un diario personale appartenuto ad una mia prozia, ultima dei tredici fratelli di mio nonno, vissuta a Catania negli anni della bella epoque. La coincidenza del ritrovamento del diario della sorella di mio nonno, Zia Matilde, in un momento di fragilità della mia vita, mi spinge ad intraprendere delle ricerche sul vissuto dei miei antenati per capire se e come questo abbia potuto interferire e condizionare il futuro dei discendenti. Contestualmente ho cominciato a interessarmi ai legami trans generazionali e alle relazioni che ci sono tra genitori e figli o tra parenti. Nasce quindi una storia, solo in parte autobiografica, dove le vicende dei personaggi si svolgono in una cornice storica che racchiude un arco di tempo che va dal 1910 al 1945: periodo di cambiamenti e di importanti trasformazioni sociali che riguardano non solo Catania ma l’Italia intera. E ultima, ma non per questo meno importante fonte d’ispirazione, è la mia Catania di cui celebro i posti più belli ripercorsi così com’erano in quegli anni.
Hai intenzione di continuare questo percorso ?
Per me scrivere non è un lavoro, non devo rispettare delle scadenze e non voglio pensare a quello che potrei scrivere ancora. So solamente di avere tanto da dire, da raccontare e molta voglia di farlo. Ma attendo che arrivi intensa quella famosa “spinta” da dentro che mi inviti a entrare ancora una volta in quel mondo fantastico fatto di realtà e di immaginazione.
Angela Sorace Infermiera e/o scrittice ?
Sicuramente infermiera. Amo il mio lavoro e cerco, compatibilmente con i tempi che stiamo vivendo, di svolgerlo al meglio. La scrittura, nella mia professione, mi aiuta a dare voce, a tradurre e a esprimere emozioni, stati d’animo, gioie o paure che appartengono ad altri e che sovente si respirano nelle corsie.
NUNZIO ZERBO
Ultimi post di NUNZIO ZERBO (vedi tutti)
- ARNAS GARIBALDI CATANIA RICHIESTA NUOVE STABILIZZAZIONI - 30 Maggio 2024
- GARIBALDI STABILIZZAZIONE PRECARI E NULLAOSTA MOBILITA’ - 24 Febbraio 2022
- Mobilita Infermieri Bacino: Negazione di un Diritto (esclusione per inidoneità) - 23 Marzo 2021
- ARRIVANO IL PREMIO COVID ED IL PASSAGGIO DI FASCIA AI DIPENDENTI ARNAS GARIBALDI DI CATANIA - 10 Febbraio 2021
- Gli operatori della terapie intensive lanciano un grido di allarme: Gravi criticità U.O.C. Anestesia e Rianimazione ARNAS Garibaldi - 23 Novembre 2020