E’ arrivata l’estate, i contagi sono sempre meno e anche in Sicilia finalmente i cittadini possono recarsi nelle spiagge, nei teatri e nei ristoranti. Una graduale riduzione dell’emergenza e la campagna vaccinale che continua, fanno intravedere una ripresa di quella normalità a cui tutti abbiamo dovuto rinunciare.
Di fronte ad un complessivo scenario in continuo miglioramento, però i siciliani devono sapere che non possono permettersi di stare male. La gestione della sanità pubblica regionale versa in una generale situazione di gravissima insicurezza. Direttori Generali che continuano il loro mandato in una cornice di complessiva inefficienza dove le responsabilità sembrano passare dietro le spalle di una politica volutamente distratta.
Ora che è giunto il momento per la Politica, di mettere in pratica ciò che si sarebbe dovuto imparare da una simile tragica esperienza, non lo si fà. A partire dalle dotazioni organiche del personale sanitario che fino ad oggi ha retto una situazione oltremodo gravosa. Chi ha lottato in prima linea un anno e mezzo per consentire di superare l’emergenza, oggi rischia di essere dimenticato.
Sacrifici inutili, ritenuti tali, da scelte politico-sanitarie poste in essere da un governo regionale che attraverso taluni dirigenti rinnova una visione miope della sanità e del diritto alla salute. Siamo alle solite, invece di potenziare gli organici e renderli adeguati alle reali esigenze, il personale sanitario viene considerato dal “direttorio” regionale sempre e solo una voce di costo da contenere.
Si rimane sconcertati, leggendo quanto riportato nella circolare n°29386 del 18/06/2021 dal Dipartimento Regionale per la Pianificazione Strategica, nella quale vengono forniti “gli indirizzi per l’utilizzo del personale” .
La fanta-geniale conclusione è questa: il personale che è stato reclutato nel periodo emergenziale con fondi statali ad hoc, visto che la curva pandemica è in sensibile calo, la stima per il loro mantenimento in servizio per il 2021 supera i finanziamenti previsti dalla Regione siciliana, pertanto si rende necessaria una strategia di reclutamento oculata.
Per NurSind, si tratta di una desolante e arida decisione, che supera le più infauste previsioni e apre scenari che scatenano la giusta reazione di protesta. Riteniamo che questa logica non sia per nulla valida sul terreno delle politiche di reclutamento del personale.
Siamo di fronte alla “burocrazia della strategia” nella quale lo schema ragionieristico sacrifica la realtà fattuale. Una siffatta politica sanitaria sul personale, riconduce a sé il vizio “cadornistico” di giocare con la pelle altrui e in questo tipo di decisioni trova il suo limite più evidente. Con questo tipo di strategia al personale sanitario non spetta altra sorte che quella di essere sacrificati.
Questa è una strategia disastrosa. I siciliani devono sapere che andando in ospedale e nei servizi sanitari del territorio, troveranno sempre meno assistenza perchè ci sarà sempre meno personale per farsi carico dei bisogni di salute. La programmazione del fabbisogno del personale sanitario non è solo un mero calcolo, ma è un fatto di esistenze, di dignità, di civiltà delle cure: i numeri parlano da soli.
Il prossimo 01 Luglio 2021, presso l’Hotel Sturzo di Caltagirone, NurSind svolgerà il proprio Congresso Regionale nel quale sono state invitate tutte le Istituzioni, le Autorità e tutti i partiti politici. Un occasione utile per ribadire il nostro impegno collettivo sulla riorganizzazione della sanità siciliana. Un dibattito propositivo che impegni il Governo regionale a non ritardare decisioni concrete fondamentali per il diritto alla salute. Decisioni che diano il segno di una politica sanitaria matura e civile dell’isola.
Per NurSind, la realtà della situazione sanitaria regionale riguardo alla dotazione del personale, vale più dell’idea astratta che sino ad oggi viene sostenuta. Per questo in seno a questo Congresso, vogliamo lanciare un messaggio forte e chiaro al Governo della regione: La questione del personale, delle dotazioni organiche e dei relativi coefficienti rimane al centro della rivendicazione.
Emilio Benincasa
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