“Un’altra sentenza a favore degli infermieri si aggiunge alla battaglia sindacale per la conquista dei diritti negati ai professionisti della salute” così Salvatore Vaccaro, vice segretario nazionale NurSind commenta questa ennesima vittoria dopo la sentenza del Giudice del Lavoro del Tribunale di Catania, d.ssa Patrizia Mirenda, che nell’udienza del 21 giugno 2023, nella causa iscritta al numero (418/2022 R.G.) ha emesso la sentenza di risarcimento danni per demansionamento, conseguente alla mancata assegnazione esclusiva allo svolgimento di mansioni corrispondenti al profilo, in favore degli Infermieri iscritti al NurSind e difesi dall’Avv. Domenico De Angelis in servizio nel Reparto di Neurochirurgia dell’Azienda Cannizzaro.
Questa ulteriore sentenza – continua Vaccaro – pone il giusto freno contro la filosofia demansionante delle aziende sanitarie che da anni sfruttano gli infermieri non assumendo OSS o assumendoli in misura insufficiente. Il lavoro che stiamo facendo come sindacato è legato non tanto al risarcimento del danno quanto ad eliminare una piaga che ormai da troppi anni affligge la professione infermieristica. Siamo certi che dobbiamo continuare la battaglia, ma ancora una volta si è reso necessario ricorrere alle vie giudiziarie. ”
L’assenza di figure di supporto (OSS), ha determinato una situazione per cui gli infermieri hanno dovuto svolgere sempre in maniera marginale ed affrettata le mansioni proprie della qualifica professionale, mentre, in maniera prevalente hanno dovuto svolgere attività di assistenza diretta dei pazienti in sostanza disimpegnando mansioni igienico, domestiche e alberghiere.
“Nell’impianto della sentenza il giudice, entrando nel merito, ha confermato il consolidato orientamento giurisprudenziale, secondo il quale, l’infermiere che venga adibito in maniera prevalente allo svolgimento di mansioni che non rientrano nel proprio inquadramento professionale, ma che si ritrovi per lunghi periodi a svolgere compiti propri del personale inferiore con altro inquadramento, con evidente nocumento alla propria immagine professionale, ha diritto ad essere risarcito.
Per quanto concerne il risarcimento del danno, il Giudice accertato l’avvenuto demansionamento, ha disposto in favore degli infermieri ricorrenti il risarcimento del danno non patrimoniale da parte dell’AO Cannizzaro, nella misura del 10% del trattamento retributivo per ogni mensilità fino al mese di Settembre 2019 e successivamente a tale periodo, del 5% sempre relativo alla retribuzione mensile, con potere retroattivo decennale, oltre le spese processuali. Parliamo di diverse migliaia di euro per ogni infermiere (anche oltre i 30.000 per alcuni).
“È una vittoria veramente importante per la tutela della professione infermieristica, molto e troppo spesso svilita, dalle condotte delle aziende sanitarie che distolgono gli infermieri dall’esercizio della loro professione intellettuale, per adibirli a mansioni ausiliarie e di supporto.” così l’avvocato De Angelis sulla sentenza contro il Cannizzaro di Catania.
Una sentenza, continua sui binari della legittimità certificando il netto scollamento esistente circa i ruoli e le competenze affidate agli infermieri, nel reparto di Neurochirurgia nel quale l’azienda Cannizzaro ha inteso mantenere per anni.
Emilio Benincasa
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