NurSind scrive al Ministro Lorenzin sulle problematiche dei Pronto Soccorso

Prot. SN-03 del 10/01/2017
Al Ministro della Salute
On.le Beatrice Lorenzin
Oggetto: situazione strutture per acuti e DEA
Gentile Ministro,
annualmente ci troviamo a lottare contro situazioni di disorganizzazione del nostro Sistema Sanitario Nazionale che, anche attraverso i media, minano la credibilità del nostro operato quali professionisti della salute.
Pur nel doveroso ringraziamento per aver evidenziato l’eroicità di infermieri e medici che offrono la loro assistenza ai malati anche di fronte ad evidenti deficit di struttura e di organizzazione, non possiamo
esimerci dall’evidenziare che i picchi di afflusso (influenza invernale e colpi di calore estivi) sono ampiamente noti e quindi prevedibili in modo tale da programmare percorsi, numero di personale e presidi atti a prevenire o sostenere il maggior afflusso.
Puntualmente però ciò non avviene e si espongono i professionisti sanitari a responsabilità individuali che vanno ben oltre il normalmente dovuto.
Anche se è pur vero che l’organizzazione dei servizi è in capo alle regioni – anche in quelle commissariate dove il commissario è lo stesso presidente della regione che ha portato al commissariamento – non possiamo tacere sulle politiche del governo nazionale sul definanziamento del fondo sanitario nazionale e sulla possibilità di assumere personale. Già con la legge di stabilità del 2016 e ancor più ora con la legge di bilancio 2017, il governo ha dichiarato che si sarebbero assunti circa 3.000 medici e 3.000 infermieri in più. Ad oggi questa è una delle tante promesse non mantenute. Abbiamo nel 2016 concluso i lavori di un tavolo tecnico presso il suo ministero sul ruolo che l’infermiere può avere nei servizi territoriali: chiediamo che si dia seguito al potenziamento della sanità nel territorio che ancora langue di personale e strutture nonostante ci si sia affrettati a ridurre i posti letto per acuti in attuazione della legge del 2012 nota come “spending review” che, ormai i cittadini ne hanno prova, in realtà ha realizzato il contrario di quanto era stato promesso (“Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini”). L’invarianza dei servizi non c’è, il taglio lineare in sanità ha portato ai disservizi e la riduzione dell’offerta ha fatto sì che il nostro SSN sia messo in dubbio. La negazione del diritto alla salute garantito dal sistema pubblico ne mina la fiducia dei cittadini che, se viene a mancare, aprirebbe la strada alla privatizzazione e al sacco dei fondi pubblici come diversi casi di cronaca giudiziaria ben rappresentano.
Difendere l’immagine e la qualità dell’assistenza del nostro Servizio sanitario nazionale è compito di tutti e in particolar modo delle istituzioni che rappresentano la Repubblica che devono garantire i diritti costituzionali.
Nel dare la nostra disponibilità alla collaborazione per sostenere buone politiche di finanziamento del SSN e di garanzia di adeguati standard di personale, Le chiediamo il massimo impegno per sbloccare il turn over, stabilizzare il personale e assicurare strutture e organizzazione che permettano di assolvere a pieno il nostro mandato.
Il Segretario Nazionale NurSind
Andrea Bottega
Salvo Vaccaro
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