Ci risiamo, all’ospedale Gravina di Caltagirone si continuano a sospendere i servizi sanitari. Dopo quelle che hanno interessato le attività di Emodinamica e dello Stroke, adesso tocca al Reparto di Chirurgia Generale.
Nello specifico, il Prof. Domenico La Porta ha emanato in data di ieri, una nota indirizzata a tutti i vertici aziendali nel quale comunica che considerata la forte carenza di personale medico, a partire dalle ore 20.00 del 31 Agosto p.v. non sarà possibile assicurare la reperibilità notturna per le urgenze/emergenze chirurgiche indifferibili.
Essendo in servizio attivo solo 4 Chirurghi, significa che, a partire dal 1 Settembre, dalle ore 14.00 alle ore 08.00 e nei successivi giorni non sarà possibile assicurare assistenza a quanti si recheranno al Pronto soccorso con patologie urgenti che impongono il ricovero e l’eventuale intervento chirurgico.
“Continua inarrestabile la débacle nell’ospedale Gravina di Caltagirone – dichiara Francesco Di Masi, dirigente NurSind – Questa governance da parte del Direttore Lanza, ha determinato l’affondamento del nosocomio continuando a sospendere i servizi sanitari, tempestivamente denunciate dal NurSind alla Procura della Repubblica di Caltagirone. Dopo la chiusura della degenza di molti reparti da parecchi mesi, ovvero, che i pazienti che afferiscono al Pronto Soccorso non possono essere visitati e/0 ricoverati nei rispettivi reparti, come se non bastasse, adesso tocca pure al Reparto di Chirurgia Generale”.
Sono così tante le carenze strutturali ed organizzative che elencarle tutte risulta complicato, NurSind è da anni che lancia l’allarme, nonostante gli impegni e le promesse ad oggi le previsioni del sindacato si sono verificate a danno dei cittadini che vedono progressivamente privarsi del diritto alle cure.
“La chiusura della chirurgia d’urgenza di Caltagirone – continua Il Segretario Aziendale, Salvatore Tirendi – rappresenta l’ennesimo “scippo” del diritto alla salute costituzionalmente garantita, come la chiusura del punto nascita di Bronte, dimostra il fallimento di gestione dell’Asp di Catania che ancora una volta penalizza la periferia della provincia Catanese, non ce ne staremo fermi a guardare”.
Non comprendiamo come ancora la politica regionale non intervenga nei confronti di questa direzione strategica che ha dimostrato già da tempo la propria inadeguatezza, questa ennesimo e grave disservizio comporterà che non sarà assicurata una tempestiva assistenza ai pazienti non solo del territorio di Caltagirone e del Calatino Sud Simeto, ma anche di quelli provenienti da altre provincie limitrofe.
Come sempre NurSind sarà presente a sostegno di una buona sanità, ma occorre fare in fretta, è tempo per tutti di metterci la faccia, di alzare la testa e riprenderci il diritto alla salute a favore dei cittadini e della dignità dei lavoratori.
Emilio Benincasa
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