L’ospedale Gravina di Caltagirone va a picco. La Denuncia del NurSind


L’Ospedale Gravina di Caltagirone sembra essere destinato allo sfacelo, a denunciarlo ancora una volta è il NurSind, nelle persone di Francesco di Masi, Pasquale Pennacchio e degli altri rappresentanti del calatino.

gravina

Non c’è niente che sembra possa salvarsi, non c’è nessun servizio che funzioni realmente.

La Salute del cittadino è a rischio da tempo e continua ad esserlo nell’indifferenza e nel silenzio di molti, ma non in quello della scrivente O.S. che da tempo immemore denuncia i disservizi ed i danni causati agli utenti che afferiscono al nosocomio da tutto il Calatino, il bacino di Mirabella , S. Cono, San. Michele di Ganzaria, Mineo, Ramacca, Vizzini, Licodia , Grammichele, Mazzarrone, oltre che una fetta di utenti di Niscemi e Gela.

Ad uno ad uno, non possiamo che fare un impietoso elenco di ciò che non funziona.

E’ una triste ecatombe, a partire dall’ambulatorio di fisiokinesiterapia.

L’ambulatorio per la riabilitazione funzionale delle disabilità motorie e psicomotorie, esistente dagli anni ‘90, all’avanguardia e prestigioso, specializzato in magnetoterapia, ionoforesi, diadinamica, ultrasuoni, da Settembre è stato soppresso, nell’attività pomeridiana, dirottandolo a più di 18 km, dalla città di Caltagirone, S.Pietro. Così anche t trattamenti riabilitativi post traumatici, ginnastica per artropatici, assieme alla prestigiosa ginnastica correttiva indirizzata soprattutto ai bambini in età scolare, come la scoliosi, naturalmente espletata per ovvi motivi scolastici di pomeriggio, sono stati vergognosamente soppressi.

Detta soppressione è a tutti gli effetti interruzione di pubblico servizio, in quanto pone gli utenti nell’impossibilità di raggiungere la nuova sede dell’ambulatorio per la notevole distanza, che può ed è da ostacolo soprattutto per i pazienti più indigenti, con la risultante di una migrazione verso le cliniche private.

L’Unità operativa di dialisi è al collasso, non è stato nominato un primario ed il personale infermieristico è del tutto insufficiente, degli infermieri in servizio una buona parte presenta limitazioni fisiche funzionali, per cui solo tre degli operatori possono espletare il servizio di pronta disponibilità, con un carico di 15 disponibilità mensili, contro le disposizioni di legge che indicano nel numero di 6, le pronte disponibilità da effettuare mensilmente per ogni infermiere.

Il reparto di Otorino, chiuso da Giugno 2016 nell’attività h 24, senza primario, è stato accorpato alla Chirurgia generale. Sussiste inoltre la grave carenza di personale infermieristico e personale di supporto.

La Pediatria, anch’essa sprovvista di primario e sempre in carenza di organico. Il reparto di Talassemia, che si trova all’interno della Pediatria, soffre anche questo di gravi carenze organiche, specialmente in relazione alla presenza del medico, che non è esclusivamente dedicato al delicato reparto dei talassemici, ma in condivisione con il reparto di pediatria.

Questo ha determinato un flusso migratorio dei pazienti ad altri ospedali, dei 20 talassemici ne sono rimasti quattro.

L’Hospice di Piazza Marconi, è un vero e proprio monumento allo spreco. Più volte ristrutturato, è stato ancora una volta destinatario di un altro stanziamento di 160.000 euro, eppure non è mai stato aperto. Il servizio di hospice viene erogato all’interno del reparto di oncologia, che versa in condizioni pietose dal punto di vista igienico sanitario e che presto sarà oggetto di ulteriore denuncia ai Nas.

L’Unità operativa di Urologia, dopo le diverse denunce del NurSind è stata riaperta ed a questa è stato assegnato il Primario. Purtroppo, i soli tre dirigenti medici impiegati, non permettono di far decollare il servizio, che soffre anche della presenza di apparecchiature obsolete.

L’endoscopia digestiva, ha un solo medico in servizio, e per poter fare eseguire una E.R.C.P(COLANGIOPANCREATOGRAFIA RETROGRADA ENDOSCOPICA), i pazienti provenienti dai reparti dell’Ospedale Gravina di Caltagirone devono raggiungere il P.O. di Acireale.

La TAC eseguita sui pazienti, viene inviata a Catania per essere valutata. Questo comporta dei tempi di intervento lunghi, qualora fosse necessario operare, questo perché l’invio per consulenza viene espletato in automobile, che prevede una percorrenza di almeno 3 ore in andata e ritorno.

Infine, una delle ultime denunce è stata quella che riguarda le condizioni poco dignitose in cui versano gli spogliatoi del personale operante in medicina e chirurgia.

Non serve aggiungere altro per comprendere come la situazione dell’ospedale Gravina di Caltagirone sia disperata, e come questo decadimento sia responsabile di un Diritto alla salute che non è più diritto ma diventa privilegio.

Il NurSind ha per questo deciso di volgere un ultimo disperato appello al Direttore Generale Giuseppe Giammanco, affinché intervenga tempestivamente per il ripristino della legalità, e il rilancio di tutte le U.O. e servizi dei Presidi Ospedalieri dell’ASP CT, compresi quelli del P.O. Gravina di Caltagirone.

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Marialuisa Asta

Marialuisa, infermiera dal 2004, ho coniugato l'amore per la mia professione all'amore per la difesa della stessa. Avvezza da sempre all'arte dello scrivere, sono redattrice della rivista "Infermieristicamente". "Nella vita non bisogna mai rassegnarsi, arrendersi alla mediocrità, bisogna coltivare il coraggio di ribellarsi."- Rita Levi Montalcini

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