Al Collegio Provinciale IPASVI di Catania “è inusuale che….”

Ho letto con interesse un comunicato da parte del presidente del collegio IPASVI di Catania Carmelo Spica in risposta, a suo dire, ad alcune affermazioni sui social media in merito ad “inusuali richieste di rendicontazioni”.
Concordo con l’amico Spica, persona che considero competente, equilibrata e dotata anche di un gradevole Humor all’inglese, quando definisce le richieste di accesso degli “atti inusuali”.
Infatti al Collegio Provinciale IPASVI di Catania…
è “inusuale” che alcuni “irriverenti e sfacciati “ consiglieri chiedano conto e ragione “nel dettaglio” di come vengono spesi i soldi al Collegio di Catania.
è “inusuale” che lo stesso Presidente della Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI Barbara Mangiacavalli, con nota del 13/09/2017, bacchetti il Presidente del Collegio di Catania per aver negato l’accesso agli atti a dei Consiglieri pienamente legittimati e tutt’ora in carica.
è “inusuale” che nel 2015 alcuni componenti del consiglio direttivo (sempre gli stessi sfacciati) abbiano mantenuto fede alla loro promessa elettorale dimezzandosi il gettone di presenza.
è “inusuale” che contestualmente invece il consiglio direttivo a maggioranza deliberi l’aumento dell’ indennità di carica.
è “inusuale” che un presidente abusi delle sue prerogative utilizzando il sito istituzionale per togliersi qualche sassolino dalla scarpa sicuro di non dover subire un contraddittorio sulla stessa piattaforma.
è “inusuale” che la maggioranza dei consiglieri stabilisca a sorpresa la data delle elezioni del Collegio con oltre 3 mesi di anticipo rispetto alle passate edizioni con l’obiettivo (mancato) di sorprendere i candidati dell’altra lista.
Insomma… è “inusuale”che qualcuno finalmente si opponga ad una gestione autocratica del Collegio.
Ma di una cosa “voglio”esser certo.
Che, malgrado tutto, “L’amico Spica” al momento giusto sarà “Il Presidente” che, 3 anni fa, diresse con autorevolezza e correttezza le lunghe e travagliate operazioni di voto e scrutinio.
Questo da lui ce lo aspettiamo e siamo certi che non ci darà motivo di contestazioni.
Se non altro per sconfessare alcuni suoi attuali improbabili ed improponibili “compari di lista” che, solo 3 anni fa, lo denunciarono alla Commissione Centrale Esercenti per le Professioni Sanitarie presso il Ministero della Salute per presunte, e riteniamo ancorchè fantasiose, irregolarità elettorali.
Chissà come si sente oggi l’amico Spica a dover condividere con essi la corsa elettorale e posare in grottesche fotografie propagandistiche fatte di abbracci e sorrisi falsi come una banconota da 3 euro.
Per il resto l’ultima parola resta agli infermieri onesti e liberi da ogni condizionamento che, quando voteranno, indicheranno la strada di casa a coloro che in questi anni nel Collegio ci hanno piantato le radici.
E se ciò non dovesse avvenire, lo accetteremo con la stessa serenità che in questi 3 anni ci ha fatto sopportare una permanenza all’ interno del collegio da impotenti spettatori di fronte all’operato della maggioranza.
In fondo cosa c’è in gioco se non… il futuro e la dignità degli infermieri.
Marco Di Bartolo
Marco Di Bartolo
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