Ugo Menghi – Infermiere
Ed eccoci qui, cari Colleghi ed Amici, a raccontare quanto accaduto e detto nell’ultima riunione RSU dell’Azienda Cannizzaro; ma prima di addentrarmi nei particolari della riunione vorrei rendervi edotti che chi vi scrive è stato oggetto di un attacco, prima che iniziasse la riunione, dove sono stato accusato di aver divulgato “notizie segrete”, come se quanto scaturisce da una riunione sindacale pubblica fosse coperto da segreto di stato; ma la cosa che ancor più mi meraviglia è l’attacco portato ad un lavoratore che assiste a tale riunione e che altro non fa che raccontare ai colleghi: alla faccia del pluralismo, della democrazia e del diritto d’informazione.
Ma andiamo a ciò che ci interessa, la riunione ha inizio con la lettura del verbale della seduta precedente, lettura che ribadisce come la votazione finale ha portato a stabilire che la graduatoria di accesso alla PEO sarà stilata sulla sommatoria dell’anzianità di servizio aziendale e sul punteggio della valutazione di performance annuale, ma il bello è che la scelta della sola anzianità aziendale viene motivata come una necessità per premiare i più anziani dell’azienda, la loro fedeltà all’azienda, dimenticando, loro, quelli bravi che sono esperti di sindacato e diritti dei lavoratori, che l’istituto della mobilità non prevede novazione del rapporto di lavoro e lasciando quindi al palo tutti quei colleghi che hanno 20/30 anni o più di servizio ma sono al Cannizzaro solo da pochi, dando il colpo finale, rubo le parole di una collega, “all’anzianità di servizio che era l’unica cosa di pulito e trasparente che c’era”.
I colleghi del NurSind hanno ribadito che l’unico obiettivo per trovare un accordo che possa essere firmato anche da loro è che si giunga a dare la PEO a tutti gli idonei, utilizzando l’anzianità di servizio nel SSN, con un accordo che preveda l’erogazione in tre anni e senza intaccare i fondi destinati al premio produttività annuale, ribadendo quindi la proposta formulata a Direzione Aziendale e OO.SS. nei giorni subito seguenti la precedente riunione; la paura della maggioranza è che alcuni lavoratori potrebbero adire le vie legali in quanto la PEO, a loro dire, andrebbe per contratto erogata ogni due anni, personalmente per quanto mi sia sforzato di trovare ove ciò è scritto non ci sono riuscito, rimango a disposizione di chi vorrà darmi indicazioni ove trovarlo, anche se credo che si faccia un poco di confusione con ciò che erano gli scatti di anzianità, scatti che hanno visto la loro fine nel lontano 1995; continuando su questa teoria dei due anni è stato sottolineato come un accordo decentrato debba essere migliorativo del nazionale, tipo quello fatto per la vestizione, prevista come orario di lavoro, purché timbrata, dal CCNL, messa a recupero con un accordo decentrato chiaro e vantaggioso… però per l’azienda.
Interessante è invece stato il punto di discussione successivo. Interessante per svariati motivi, in primis perché anche la coalizione che forma la maggioranza di questa RSU si è accorta della carenza di personale infermieristico e di supporto (O.S.S.), in secondo perché la proposta fatta è quella di chiedere all’azienda di aumentare la quota OSS in modo da integrare con quello di supporto il personale infermieristico e magari rimodulare la presenza degli infermieri nelle varie U.O., fortunatamente si sono levate le proteste dei due delegati NurSind e di quello CISL che hanno ribadito come le due funzioni siano ben diverse e di come i parametri di presenza degli Infermieri e degli OSS nei reparti sia stabilito dalle linee guida regionali.
Ma ciò che mi ha personalmente colpito è che questo bel ragionamento è venuto, condito dalla sottolineatura che un OSS costa all’azienda meno dell’infermiere, da un delegato sindacale che è consigliere OPI e membro del Direttivo di Catania.
Che dire, io mi limito a raccontare i fatti, ma una considerazione personale la devo fare, in tanti anni di attività sindacale non mi sono mai trovato ad assistere ad una riunione RSU dove si ha palesemente l’impressione che qualcuno dei delegati più che rappresentare i lavoratori rappresenti gli interessi dell’azienda.
Alla prossima…
Emilio Benincasa
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