Venerdì 22 Aprile il Consiglio dell’OPI di Catania ha inviato le PEC di sospensione dell’esercizio della professione agli infermieri che pur avendo ottemperato all’obbligo vaccinale rischiano ora di essere sospesi dal lavoro.
Una situazione paradossale che può generare sospensioni ingiustificate e che gli infermieri di Catania sono costretti a vivere nelle maglie della burocrazia e nella generale confusione. Di fatto la norma attuale prevede la sospensione degli infermieri che, pur avendo fatto due dosi di vaccino e avendo poi contratto il COVID-19, non hanno potuto e non possono ancora sottoporsi alla terza dose.
Questo perché i criteri usati sulla piattaforma per il controllo del possesso della vaccinazione da parte degli Infermieri sono mutati varie volte. Agli infermieri che dopo due dosi hanno avuto il Covid non viene riconosciuta l’immunizzazione da malattia e così sulla piattaforma risultano “inadempienti” anche se la terza dose debbono farla dopo 4 mesi, ora rischiano la sospensione.
Proviamo a chiarire. La norma contenuta nel Decreto Legge n. 5 del 04/02/2022 che testualmente recita: “A coloro che sono stati identificati come casi accertati positivi al SARS-CoV-2 a seguito del ciclo vaccinale primario o della somministrazione della relativa dose di richiamo, è rilasciata, altresì, la certificazione verde COVID-19 […] che ha validità a decorrere dall’avvenuta guarigione senza necessità di ulteriori dosi di richiamo” deve intendersi riferita al rilascio del Green Pass, ma non modifica l’obbligo vaccinale per i professionisti sanitari, che prevede la somministrazione della dose booster dopo 4 mesi dall’avvenuta infezione.
Per quanto concerne l’arco temporale di riferimento il Decreto Legge 24/03/2022 n. 24 ha ulteriormente modificato quello precedente prolungando l’obbligo vaccinale anti-Covid per gli infermieri comunque fino al 31/12/2022.
L’ Ordine professionale, tramite la Piattaforma nazionale DGC, verifica lo stato vaccinale dei propri iscritti e, se non risulta l’effettuazione della vaccinazione, anche con riferimento alla dose di richiamo(Booster) successiva al ciclo primario (due dosi), invitano gli interessati a produrre entro cinque giorni la documentazione comprovante l’effettuazione della vaccinazione o la presentazione della prenotazione per la vaccinazione da eseguirsi entro 20 giorni o la sopravvenienza di infezione da Covid.
Ciò significa, che gli infermieri sono obbligati a sottoporsi alla vaccinazione anti-Covid comprensiva, dal 15 dicembre 2021, della dose di richiamo successiva al ciclo vaccinale primario.
In caso di inosservanza, l’Ordine adotta un atto di accertamento che determina l’immediata sospensione dall’esercizio professionale con annotazione nell’Albo. Questa, si prolunga fino al completamento del ciclo vaccinale primario e, per coloro che hanno completato il ciclo primario, fino alla somministrazione della dose di richiamo e comunque non oltre il 31 dicembre 2022.
Solo in caso di accertato pericolo per la salute la vaccinazione può essere omessa o differita. Per questo è necessario che il Medico di Medicina Generale o il Medico Vaccinatore delle strutture pubbliche e private accreditate rilasci il certificato digitale di esenzione o differimento che giustifica l’omissione della vaccinazione.
In caso di sopravvenuta infezione da Covid e successiva guarigione l’obbligo vaccinale è differito per il periodo previsto dalle Circolari Ministeriali (vedi schema sotto) e decorre dalla data del primo referto positivo e perdura per il lasso temporale indicato dal Ministero senza necessità di specifico certificato. Allo scadere del periodo di differimento riemerge l’obbligo vaccinale.
Quadro sinottico tempistiche vaccinali
Caro Presidente, auspichiamo che l’Ordine si adoperi affinché agevoli gli Infermieri che hanno ottemperato all’obbligo vaccinale e che ora non possono fare la terza dose perché hanno contratto il Covid. Parliamo di colleghi che si sono e si vogliono vaccinare e che ad oggi sono a lavoro nei reparti covid e ordinari e non è ammissibile che vengano ingiustamente sospesi.
Per Lei, caro Presidente sicuramente sarà un buon 25 Aprile ma per chi rimarrà intrappolato da norme miopi e ingiuste sicuramente sarà una giornata amara.
Emilio Benincasa
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