Chi da bambino non ha avuto paura delle “punture”? Chi non ha provato terrore alla sola idea di andare dal pediatra. E ricordate quanta voglia di coccole scaturiva da una semplice febbre? I sorrisi, le carezze, ci facevano immediatamente sentire meglio.
Ecco spiegata la teoria della Clownterapia, il sorriso, il gioco, distraggono dal dolore e lo alleviano, permettono di vivere meglio quella che nella vita di un bambino, ma anche di un adulto, è un’esperienza traumatica, ovvero il ricovero ospedaliero.
L’ospedale, indipendentemente dalla severità della malattia, è un momento di spersonalizzazione;la mancanza della quotidianità, la lontananza da persone e cose a noi familiari è causa di ansia, timori per il presente e per il futuro.
E’ oramai assodato che la “terapia del sorriso” aiuti bambini ed adulti a metabolizzare il ricovero, a renderlo meno traumatico, restituendo ai pazienti un po’ di quotidianità, di spensieratezza.
A Caltagirone, presso l’Ospedale Gravina, si è concluso il sesto modulo del corso di formazione in Clownterapia, che ha visto il coinvolgimento di una ventina di infermieri, che adesso avranno tra le loro competenze anche quelle di “far sorridere”.
Il NurSind Caltagirone, attraverso i suoi portavoce, Pasquale Pennacchio e Francesco di Masi, ha sottolineato la valenza dell’iniziativa e ringrazia il Direttore Generale Giuseppe Giammanco ed il Direttore sanitario Franco Luca, per la sensibilità dimostrata.
Marialuisa Asta
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