Non posso fare a meno di scrivere questo articolo, dopo aver ricevuto la notizia da mio fratello, infermiere anch’esso presso il nosocomio di Biancavilla che risultava positivo al covid-19 insieme ad altri 5 operatori sanitari. Rimango veramente basito su quello che ho sentito nelle ultime settimane, come tanti colleghi vengano additati come untori. E’ quindi da eroi ad untori vedo che il passo è veramente breve.
EROI di cosa? Vogliamo solo lavorare in condizioni dignitose con un contratto dignitoso, oggi EROI! Domani le istituzioni e l’opinione pubblica si dimenticherà di noi. Facciamo il nostro lavoro, e se ci ammaliamo siamo untori? Ricordo a tutti le modalità di trasmissione; l’infezione da virus influenzali in genere si trasmette da persona a persona tramite goccioline che vengono emanate con il semplice respiro dalle persone o con secrezioni respiratorie che vengono espulse attraverso tosse o starnuti. Il contatto con superfici contaminate è un’altra possibile modalità di trasmissione. Visto il lavoro svolto da noi infermieri, sempre a contatto diretto con il nostri pazienti la possibilità di contrarre il virus è altissima, tra l’altro le statistiche nazionali lo dimostrano, con i tanti operatori sanitari contagiati ed alcuni purtroppo deceduti; per il loro RISPETTO, invito a tutti a parlare meno e riflettere di più. Siamo vicini a tutti i colleghi che in prima persona stanno vivendo questa esperienza, un grazie a chi è in prima linea nei reparti covid-19, ma un grazie va a tutti i colleghi che con abnegazione e sacrifici tutti i giorni esponendosi in prima persona, rischiano, con la consapevolezza di non essere tutelati e portano alta la bandiera della nostra AMATA PROFESSIONE.
“Ho deciso di scrivere questa lettera aperta perché ritengo che a molti amici e conoscenti farà piacere sapere che le mie condizioni di salute sono buone, visto che in questi giorni ho ricevuto tante manifestazioni, pensieri affettuosi e di incoraggiamento. La stessa rassicurazione la rivolgo anche a coloro che per timidezza o discrezione non si sono fatti sentire, ma sono sicuro che la loro vicinanza è intatta così come sono sinceramente amareggiati i loro cuori.
STO BENE!
Quello che tutti stiamo attraversando è un difficile momento che coinvolge con apprensione e paura tutti i nostri affetti, talvolta con esiti dolorosi e irreversibili. Da infermiere ho sempre avuto consapevolezza del rischio che è insito in quello che ho scelto di fare, non ultimo quello di mettere in conto della possibilità di venire a contatto con il virus.
Quello che invece non comprendo sono gli attacchi personali e le sterili critiche che abbiamo ricevuto, frutto di menti insensibili che in maniera gratuita “bollano” quanti coinvolti nel contagio come untori, irresponsabili etc. Non ci sono aggettivi per qualificare le più o meno velate esternazioni di rozzi individui di fronte a un problema che potrebbe suscitare e amplificare timori e paure nelle persone coinvolte.
Questa vicenda, quello dell’essere positivo al virus, non lascia spazio a punti di non condivisione o di critica come avviene spesso, ma esige un solo atteggiamento quello di testimoniare solidarietà e vicinanza umana. Evidentemente questo non rientra nel bagaglio umano di taluni soggetti, ma si comportano come gli australopitechi, ominidi che agiscono solo con l’istinto e scaricano parole intrise di rabbia violenta e frustrazione; un vile attacco alla persona e non ai contenuti perché ribadisco non c’è nessun contenuto da criticare verso coloro che hanno subito il contagiato.
In questo momento il mio ultimo pensiero è quello della polemica ed è per questo, che agli attacchi, ai commenti e alle critiche gratuite non voglio rispondere. Questo sottrarrebbe preziose energie e distoglierebbe l’attenzione dall’unico fine che ho perseguito nel momento in cui ho deciso di scrivere queste parole, ossia quello di rassicurare tutti coloro che mi stimano e hanno manifestato vicinanza umana.
Chiudo ringraziando:
Medici, Infermieri, Operatori Sanitari, Operatori di 118;
Gli Uomini delle Forze dell’Ordine;
Tutti i Lavoratori che garantiscono la prosecuzione serena della quotidianità;
Chi lavora nei supermercati;
Gli Operatori Ecologici, spesso dimenticati ma di vitale importanza;
Chiunque stia combattendo in prima linea il Coronavirus;
Grazie a Tutti coloro che continuano a prestare la loro opera con un pizzico d’incoscienza molto coraggio e tanta abnegazione;
Grazie anche a coloro che hanno paura e pur nondimeno continuano a lavorare per tutti Noi;
Grazie a tutte quelle Persone che sono costrette a rinunziare, per il bene comune, al proprio lavoro, alla propria vita, al legittimo diritto di guadagnarsi da vivere, grazie anche perché questi sacrifici, forse, non sono da tutti riconosciuti.
Grazie ai Commercianti,
Grazie ai Liberi Professionisti,
Grazie agli Imprenditori, che in silenzio ai margini delle cronache vivono nell’incertezza di quello che il futuro riserva, perché “la salute è la cosa più importante”, ma non l’unica cosa che conta.
Grazie a chi con una telefonata, un messaggio un pensiero o una silenziosa preghiera hanno dedicato a tutti noi un piccolo istante della loro giornata.
Grazie per la stima e le belle parole, ma noi non siamo eroi, siamo solo Persone, e facciamo quel per cui abbiamo studiato ci siamo preparati per scelta o perché l’abbiamo subito.
Un’ultima cosa, è già stato detto da tanti, ma ci tengo a ribadirlo con forza e convinzione: “Ora ci elogiate, ci applaudite e ci incitate, ma quando tutto questo sarà finito non dimenticatevi di quel che abbiamo fatto, ognuno nel proprio piccolo ha contribuito con azioni o rinunce”.
GRAZIE”
Vincenzo Neri
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