Prima delle feste natalizie mi ero soffermato su un argomento tanto delicato quanto urgente. La sicurezza del personale sanitario in servizio ai pronto soccorso della provincia di Catania.
Aspettavo la risposta delle istituzione e delle aziende sanitarie/ospedaliere. Avevo sottolineato che qualcosa si stava muovendo, braccialetti identificativi, filtri d’accesso, incontri e riunioni. Molte parole e pochi fatti o forse fatti completamente “assenti”. Almeno se si vuole pensare a qualcosa che abbia prodotto risultati accettabili.
Si ripete la storia. Pestato un medico del pronto soccorso del Vittorio Emanuele di Catania. Il Giudice della Prima sezione del tribunale, dr.ssa Eliana Trapasso, ha convalidato l’arresto di Mauro Cappadonna, pregiudicato, che lo scorso 1 gennaio si è reso responsabile del pestaggio del dottor Rosario Puleo, medico di turno al pronto soccorso del Vittorio Emanuele in via Plebiscito. Come si legge dal giornale on line tribupress, é stato identificato e arrestato il capo branco di un gruppo di malviventi entrati al pronto soccorso proprio per portare a segno il pestaggio intimidatorio.
Tutti i media definiscono il medico persona che ha rispettato la Legge, tutelando la privacy di una assistita. La storia viene presto riassunta. L’ipotesi é che il malvivente si é visto danneggiare la sua auto, a seguito di incidente, da parte di una donna su due ruote. Per conoscere le generalità della paziente, il Cappadonna si sarebbe recato al P.S. per esigere le generalità dal medico di turno; il rifiuto ha scaturito l’aggressione. Si ipotizza che siano entrati in 10 con l’aiuto di un complice, operatore del 118 (fonte tribupress).
Lo scorso anno ero indignato che si fosse avvicinato Natale senza una valida soluzione. Oggi come dovrei sentirmi che é arrivata la befana e l’unica soluzione trovata dall’azienda Policlinico é di costituirsi parte civile, l’unica cosa che si ottiene dalle istituzioni é un fermo per aggressione e interruzione di pubblico servizio?
Non prendiamoci in giro, manifestando gioia perché la giustizia ha fatto il suo corso. Dovremmo essere profondamente delusi perché non si prevengono fatti indicibili che sono ampiamente conosciuti.
É un ipotesi che mi fa rabbrividire, ma cosa si aspetta che si faccia un processo per omicidio intitolando il PS a qualche sfortunato operatore sanitario?
Io non voglio vedere targhe commemorative, voglio solo che chi opera in queste trincee lo faccia in sicurezza.
Non credo che il Dott. Puleo abbia rispettato solo la privacy. Credo che Rosario sia un eroe. Se avesse fatto il nome di quella paziente l’avrebbe condannata a chissà quale ritorsione. Non credo che le intenzioni dell’aggressore fossero di denunciare il danno all’assicurazione.
Chiedo un immediato intervento di tutti i sindacati, l’intervento dell’amministrazione delle istituzioni. Un intervento che non sia solo mediatico. Belle parole di “tolleranza zero”, di vicinanza al nostro eroe, ma nulla che concretamente fermi questa piaga. Basta arginare, bisogna immediatamente sdradicare questo incivile modo di “fare mafioso”. Sulla vicenda ho già sentito una sigla sindacale, il NurSind che, uso le parole del Segretario Aziendale Marco Di Bartolo: “Il Presidio Vittorio Emanuele ormai è diventato un avamposto in terra ostile. Quello a cui abbiamo assistito il primo dell’anno è una sfida aperta alle istituzioni perchè stavolta l’aggressione è stata premeditata e freddamente organizzata nei confronti di un pubblico ufficiale (il medico) nell’esercizio delle sue funzioni. Non siamo più disposti ad ascoltare argomentazioni che tendono a scaricare la responsabilità su presunti difetti organizzativi del Pronto Soccorso”, inoltre, ” qui la reazione deve provenire dalle autorità di Pubblica Sicurezza con l’istituzione di un posto fisso di Polizia all’interno dell’ospedale. Non riteniamo a questo punto giusto scaricare altre responsabilità sulla direzione generale.” ha aggiunto Marco di Bartolo.
Spero che da queste decise dichiarazioni si muovano sinergicamente tutti gli attori coinvolti in un ingranaggio sensibile, quale é l’organizzazione di un PS importante per l’adeguata gestione dell’emergenza sanitaria sul territorio.
Spero tanto di commentare una difficile soluzione e non ammirare una bella lapide intitolata a un eroe…un lavoratore onesto.
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