Ci sono almeno 5 mila infermieri in Sicilia che attendono lo sblocco dei concorsi nella sanità, mentre gli altri 15 mila già in servizio confidano al più presto nell’arrivo dei rinforzi, perché secondo lo Studio Internazionale RN4CAST(lo studio riguardante gli esiti e la mortalità in relazione alle risorse umane impegnate) di cui NurSind è il Maggiore dei Finanziatori, la carenza di queste figure negli ospedali aumenta il rischio di infezioni e la percentuale dei decessi; se il rapporto ottimale è di un infermiere ogni sei pazienti, per ogni paziente in più i rischi di complicanze aumentano del 7%. In Sicilia siamo a una media un infermiere ogni 11 pazienti, allora è facile capire quale direzione hanno intrapreso le scelte politiche nella nostra regione.
Sono gli infermieri, insomma, la categoria più numerosain attesa dello sblocco delle procedure al fine di stabilizzare il Sistema Sanitario Regionale. Per questo motivo il Nursind, il sindacato autonomo delle professioni infermieristiche ribadisce tutti i giorni e in tutte le sedi, la necessità di procedere con le assunzioni.
“Basta attese e proclami – dice Francesco Frittitta, coordinatore regionale del Nursind – bisogna subito sbloccare i concorsi nella sanità. La Regione proceda col via libera alle aziende sanitarie che hanno i soldi e le dotazioni organiche approvate”.
Nella relazione illustrata in commissione Sanità all’Ars di recente, Salvatore Vaccaro, Segretario provinciale NurSind Catania, ha lanciato l’allarme sulla “continua diminuzione degli infermieri nelle unità operative a elevata assistenza e nelle Terapie intensive. Abbiamo osservato una progressiva riduzione di personale infermieristico anche nei pronto soccorso, nei reparti di Rianimazione e in quelli di Terapia intensiva neonatale”.
Quindi il Nursind prosegue: “E’ prevedibile nel breve e medio periodo, l’aumento della mortalità legata alle infezioni ospedaliere o per le mancate pratiche d’assistenza determinate proprio dalla riduzione del personale infermieristico poiché è scientificamente dimostrata la correlazione tra l’aumento dei pazienti in carico ad ogni infermiere e l’aumento delle complicanze in area medica e chirurgica. Lo studio è stato realizzato dall’Università di Genova assieme a docenti italiani e della Pennsylvania University e ha confermato che il numero massimo di pazienti che possono essere assegnati a ogni infermiere è sei. Per ogni ulteriore paziente aumenta del 7 % il rischio di mortalità legato a complicanze”.
“Un dato sconcertante – aggiunge il Nursind – visto che in Sicilia siamo a una media di un infermiere ogni 11 pazienti. Nelle Terapie intensive dove il paziente è totalmente dipendente dal personale d’assistenza è universalmente riconosciuto un rapporto ottimale di un infermiere ogni due pazienti mentre in quasi tutte le unità il rapporto è di 1 su 3 o addirittura su 4”.
Bisogna informare il cittadino che se si ricovera in una struttura piuttosto che un’altra, l’assistenza non sarà la stessa e, soprattutto, le conseguenze di un’eventuale procedura chirurgica possono mettere a repentaglio la sua stessa incolumità.
Non staremo a guardare, continueremo a lottare fino a quando le strutture deputate a produrre salute non saranno messe in sicurezza.
La Segreteria Provinciale NurSind Catania
Salvo Vaccaro
Ultimi post di Salvo Vaccaro (vedi tutti)
- Stabilizzazioni Regione Sicilia: Facciamo un po di chiarezza. - 6 Agosto 2023
- Applicando il nuovo contratto ci hanno derubato? Con le indennità perdiamo o guadagniamo? - 17 Maggio 2023
- Policlinico San Marco: le fasce della discordia… Forse. - 15 Maggio 2023
- Policlinico di Catania: Incentivazione passaggi di fascia e contratto facciamo il punto della situazione. - 27 Settembre 2022
- A breve la firma definitiva del CCNL Sanità. Ma quando e quanto riceveremo di arretrati ? - 4 Settembre 2022
abbiamo bisogno dello sblocco al più presto o finirà che gli infermieri si metteranno in malattia per stress psico-fisico.
serve che a palermo smettano di prendere in giro e perdere solo tempo.
noi infermieri siamo disposti (il mio pensiero) a proclamare lo sciopero generale anche di più giorni al fine di ottenere questo benedetto sblocco, sarebbe necessario in casi estremi (e già ci siamo) che i sindacati a livello regionale si organizzano in tempi brevi al fine di creare uno sciopero che coinvolga tutti coloro che prestano servizio nella sanità.
grazie
Pietro, hai riassunto quello che l’articolo evidenzia. Il Nursind é attivo in questa battaglia da tempo. Con il sindacato sono stato a Palermo a manifestare per la salvaguardia della nostra sanità. Il Nursind lotta da tempo per far comprendere anche ai cittadini cosa sta succedendo. Si é fatto carico di pagare uno studio per evidenziare la carenza infermieristica. Abbraccio in pieno il tuo pensiero. Non bisogna aspettare!
É anche vero che spesso ci lamentiamo senza attivarci. Spesso succede che a manifestare per i precari siano solo quelli che hanno già un contratto a tempo indeterminato. Spesso accade che indetto lo sciopero, aderiscono solo poche unità.
Ti saluto con un sintetico pensiero che forse concentra quanto vorrei esprimere.
Il sindacato lotta é attivo, ma ha bisogno di forza. Un energia che solo noi possiamo dare.
Uniti in un sindacato attivo le cose le sistemiamo.