Oggi più che mai c’è voglia e bisogno di Sindacato, complici le trasformazioni della nostra società, che hanno influito in modo decisivo nel mondo del lavoro; sono forti gli indicatori che fanno percepire il concreto mutamento del concetto di lavoro.
In un periodo storico in cui anche i diritti più elementari, acquisiti con il sangue , vengono cancellati con un colpo di spugna, ferendo a morte la dignità non solo del lavoratore ma anche del cittadino in quanto tale, il Sindacalismo è l’unica via d’uscita per difendere e mantenere saldo quel che resta delle lotte dei nostri predecessori.
In un settore Chiave come la sanità, la risposta a questo modus facendi è solo un associazionismo attivo che difenda il lavoratore ed il cittadino.
Un esempio concreto ne è una delle tante lotte portate avanti dal Nursind operante in Asp 3, quale la Denuncia per interruzione di pubblico servizio dovuto alla chiusura dell’ambulatorio di Endocrinologia e Diabetologia presso l’ex Ospedale di Grammichele.
L’ambulatorio sopra citato, gestito da uno specialista ospedaliero, funziona il sabato, e vede come fruitori, utenti che afferiscono ad esso provenienti da Grammichele e paesi limitrofi. Il flusso è regolato da una lista d’attesa, alla quale si accede prenotandosi al CUP dell’Asp; ogni sabato si esplicano circa 15 visite specialistiche.
Da diverse segnalazioni giunte all’attenzione della nostra OS, si viene a conoscenza che, sabato due agosto c. a. , gli utenti sopraggiunti in ambulatorio si trovano a dover fare i conti con una porta chiusa ed un cartello che spiega la sospensione del servizio ambulatoriale dal 25 luglio e per tutto agosto, senza che l’utenza fosse avvisata per tempo.
Colto il disagio notevole del cittadino , questa OS si è premurata , senza alcuna remora, di scrivere al Direttore Generale dell’Asp, al direttore Sanitario, al Direttore della U.O in questione e di concerto all’assessore alla Salute per far sì che fosse ripristinato il servizio, riservandosi di rivolgersi alle autorità giudiziarie qualora non si ponesse rimedio al grave accadimento.
Potremmo ancora citare ad esempio, la richiesta di riattivazione del reparto di Urologia del P.O di Gravina di Caltagirone che, al venticinque settembre c.a. risulta essere chiuso da più di un anno; più volte è stato dal Nursind segnalato senza che nulla cambiasse, ma come è nostra consuetudine niente ci scoraggia, ed in un ultima nota al Direttore Generale Giuseppe Giammanco, se ne richiede la tempestiva riapertura, informandolo che qualora entro il primo ottobre non si arrivi ad una risoluzione, sarà premura di questa OS Manifestare a gran voce , richiamando con qualsiasi mezzo l’attenzione di chiunque su quanto accade.
Sono questi esempi di sindacalismo a tutela del cittadino, quel cittadino sempre più ultimo, sempre più bistrattato, la cui salute è messa continuamente a repentaglio dai tagli alla sanità, ai servizi, al personale, in un Italia in cui curarsi è diventato un lusso per pochi.
Servizi eliminati senza preavviso, pazienti che diventano fatturato, numeri e non più persone bisognose di cure ed assistenza, clienti e profitto questo sono oggi i cittadini
Ed in questo marasma generale a patire non solo i cittadini ma anche gli operatori sanitari, sottoposti ad eccessivi carichi di lavoro, costretti a lavorare in numero sempre più esiguo e senza mezzi.
Contrari ad ogni logica, sempre a difesa del lavoratore, ci siamo battuti a gran voce ogni qualvolta si è ritenuto ci trovassimo di fronte ad evidenti casi di criticità assistenziale.
Risale a poco meno di venti giorni fa la denuncia di Nursind per la grave carenza di personale infermieristico ed OSS presso l’RSA di Grammichele, carenza divenuta insostenibile ed altamente pericolosa per gli infermieri che posti nella condizione di lavorare sotto stress vengono dequalificati, demansionati e a rischio di Errore, errore che ricade sul paziente con possibili danni gravi alla persona. Questo stato di cose è la principale causa dei tanto citati casi di Malasanità di cui i governanti riempiono i loro discorsi di condanna pur essendone loro stessi la il deus ex machina.
Ed ancora ci siamo battuti in materia di Sicurezza, perché niente di ciò che passi alla nostra attenzione resti silente.
Abbiamo rivelato come gli Uffici Amministrativi dell’ Asp di Catania siti in V.S Maria la Guardia siano pericolosi, viste le grandissime anomalie esistenti in materia di Sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro: le vie di fuga in caso di esodo continuano ad essere pericolosamente impedite, le scale di emergenza servibili al 4°, 5° e 6° piano dell’edificio sono inesistenti e quella esistente risulta non essere ancora illuminata; pertanto abbiamo chiesto l’immediata evacuazione perché tali condizioni sono pericolose e per gli utenti che per i lavoratori.
E’ stato un anno di battaglie che ci hanno visti presenti su ogni versante, nonostante la vita da militante sindacale sia una vita di sacrifici. Conosciamo le amarezze, le delusioni, il tempo che richiede con risultati a volte non del tutto soddisfacenti se non solo la soddisfazione di servire una causa alta, giusta, ovvero quella di fare gli interessi dell’intera società, gli interessi di tutti: “è quando una causa è così alta , merita di essere servita a costo di enormi sacrifici”( Giuseppe di Vittorio 1957).
Per questo continueremo a lottare, restando uniti a fianco del lavoratore, del cittadino. In ciò sta la forza, nell’unione.
Continueremo a lottare perché nessuno resti indietro, perché nessun diritto sia leso, perché resti tale ed intatta la Dignità dell’uomo come lavoratore e come cittadino.
Instancabili, controvento, controcorrente porteremo a termine la nostra mission: DIFENDERE L’UOMO.
Salvo Vaccaro
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