OPI Catania: elezioni annullate, si riparte da zero – la Commissione Ministeriale ristabilisce la legalità a Catania, 1 luglio 2025 – Con decisione assunta nell’Adunanza del 9 maggio 2025 a Roma, la Commissione Centrale per gli Esercenti le Professioni Sanitarie (CCEPS) ha accolto in toto il ricorso presentato dalla lista Ordiniamoci e annullato tutte le operazioni elettorali dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche (OPI) di Catania per il quadriennio 2025‑2028, dichiarando illegittimo l’atto di proclamazione degli eletti (prot. n. 1622 del 29.10.2024).
A darne notizia, in qualità di ideatori e promotori di Ordiniamoci, sono Salvatore Vaccaro e Giuseppe D’Angelo, che hanno immediatamente informato l’intero gruppo sottolineando come questa sentenza rappresenti una vittoria netta e definitiva, che serve a restituire agli infermieri di Catania un Ordine che si occupi realmente dei problemi della professione, dei professionisti e dei cittadini.
La pronuncia della Commissione Centrale ristabilisce la legalità, cancella ogni atto elettorale viziato da illegittimità e pone fine a una stagione buia segnata da gestioni prolungate oltre ogni legittimità democratica. Si apre finalmente una nuova fase, in cui il corpo infermieristico potrà scegliere i propri rappresentanti in modo libero, trasparente e partecipato.
«È un giorno storico per la professione infermieristica a Catania – dichiarano Vaccaro e D’Angelo –. L’era delle poltrone blindate è finita. Da oggi lavoreremo perché il prossimo Direttivo sia espressione autentica degli infermieri, con competenza, responsabilità e visione. Vigileremo affinché le future elezioni si svolgano nella massima correttezza e trasparenza, perché questa non è solo una vittoria del nostro gruppo, ma della democrazia professionale e della dignità della nostra categoria».
Il gruppo Ordiniamoci invita tutti gli infermieri della provincia a guardare con fiducia al nuovo appuntamento elettorale, per costruire insieme un Ordine finalmente libero, rappresentativo e all’altezza delle sfide che la professione e la sanità meritano.
