E’ positiva al tampone la paziente che la scorsa notte è arrivata in condizione di gravità presso il pronto soccorso del Cannizzaro. La paziente, dopo essere stata assistita in emergenza al Pronto Soccorso è stata trasferita in Rianimazione dove a prendersi cura di lei sono stati Infermieri e Rianimatori che hanno messo a rischio la loro salute pur di aiutare la Paziente.
Di fatto in rianimazione mancavano i DPI atti a proteggere dal contagio i sanitari, da pazienti fortemente a rischio. La donna di 60 anni attualmente è ancora ricoverata in rianimazione ed è intubata.
Ci chiediamo perché, a distanza tempo, in rianimazione al Cannizzaro manchino mascherine, calzari, tute protettive e quant’altro serve per evitare il contagio. Adesso questi operatori dovranno stare in quarantena o andare a lavorare con il rischio di sviluppare l’infezione ? E chi prenderà il loro posto?
Nel Nord-Italia ci sono circa il 12% di infermieri che si sono contagiati al lavoro e non è accettabile che dopo quanto accaduto gli operatori siano privi di protezione.
Andreste in guerra senza giubba antiproiettile e poche munizioni? Da qualche parte si continua a farlo.
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Salvo Vaccaro
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